Nei pazienti con malattia infiammatoria intestinale (IBD), il monitoraggio con ecografia intestinale porta a una riduzione del tempo che intercorre tra cambio di terapia e remissione. È la conclusione cui è giunto uno studio coordinato da Noa Krugliak, dell’Università di Chicago (USA), e presentato all’incontro annuale dell’American College of Gastroenterology. Il meeting si è tenuto a Vancouver, in Canada, dal 20 al 25 ottobre scorsi.
Il team ha condotto un’analisi retrospettiva di pazienti trattati con biologici, esaminando il tempo che intercorreva fino al cambio di terapia e alla remissione clinica nei pazienti che ricevevano un monitoraggio tramite ecografia intestinale rispetto ai pazienti che si sottoponevano al monitoraggio standard. Complessivamente, sono stati presi in considerazione 105 pazienti trattati con anticorpi per la IBD, di cui 20 sono stati inclusi nell’analisi e 30 si sono sottoposti a valutazione clinica, di cui 11 con ecografia intestinale.
Dall’analisi è emerso che il tempo medio al cambio di terapia era di 1,1 giorni nei pazienti con verifica ecografica rispetto a 16,6 giorni nei pazienti che non si sottoponevano a verifica ecografica. Nel gruppo che si sottoponeva a monitoraggio con le tecniche standard, il ritardo era dovuto all’attesa dei risultati dei test o dell’endoscopia, alla comunicazione tra membri del team o all’attesa della nuova visita.
American College of Gastroenterology Annual Meeting 2023 -Monitoring IBD by intestinal ultrasound decrease time to treatment change and time to remission in comparison to conventional management